Blindfold
Virginia di Nunzio
Curata da \ Curated by Sonja Krstic e Neri Muccini
Inaugurazione Giovedì 21 Settembre Ore 16.00
Opening Thursday 21st September at 16.00
Esposizione dal 21 Settembre al 22 Ottobre 2023
Exhibition from September 21st to October 22nd 2023
Ottofinestre è lieta di presentare BLINDFOLD, prima mostra personale di Virginia Di Nunzio. Inaugurazione giovedì 21 settembre dalle ore 16h, in Via Saluzzo, 88, Torino.
La mostra riunisce i lavori dell’artista dall’inizio della sua produzione fino ad oggi, mostrando un graduale divenire in cui la costante rimane la sensibilità. BLINDFOLD si inserisce in un momento di ricerca e sperimentazione dell’artista su materiali, luci e suoni.
Essere bendati o sans voir davanti a qualcuno o qualcosa vuol dire avere fiducia, concedersi agli altri sensi e a chi ci guida. Questa premessa ci ricorda che per guardare una scultura non basta solo la vista – tatto, udito e olfatto si attivano nell’osservarla.
Di Nunzio si esprime tramite la forma umana: teste spoglie di corpo e corpi spogli di testa si inseriscono nello spazio come presenze immobili e silenziose. I soggetti di gesso, terracotta o cemento appaiono in qualche modo smarriti – ricordando la sensazione di muoversi nel buio.
Volti privi di occhi ed espressioni senza voce, coperti da un silenzio hopperiano. Si tratta non di essere incapaci di vedere ma di consapevolmente e simbolicamente escludere la vista per osservare dall’interno. L’icona della benda simboleggia la dualità tra conscio e inconscio, rappresentando la connessione tra sentimenti e sensi, sottolineando l’importanza della relazione tra sfera sentimentale e percezione.
La scultura figurativa di Di Nunzio prende ispirazione da scultori come Brancusi, da talune forme architettoniche, dalle relazioni che si intrecciano tra lo spazio ed il tempo. Un elemento fondamentale nel lavoro dell’artista è la semplificazione: togliere la vista vuol dire spogliarsi del superfluo, rimanere con addosso l’ancestrale, tendere al nulla quasi fino all’assoluto.
Un volto anonimo e privo di espressione, la cui identità scaturisce da chi osserva. Un “io” primordiale latente in ognuno di noi. -Virgina Di Nunzio
“Ottofinestre is pleased to present BLINDFOLD, the first solo exhibition by Virginia Di Nunzio. The opening reception will take place on Thursday, September 21st, starting at 4:00 PM, at Via Saluzzo, 88, Turin.
The exhibition brings together the artist’s works from the beginning of her career to the present day, showcasing a gradual evolution in which sensitivity remains a constant. BLINDFOLD marks a moment of exploration and experimentation by the artist with materials, light, and sound.
Being blindfolded or ‘sans voir’ in front of someone or something implies trust, surrendering to other senses, and those who guide us. This premise reminds us that simply having sight is not enough to appreciate a sculpture – touch, hearing, and smell come into play when observing it.
Di Nunzio expresses herself through the human form: headless bodies and bodiless heads occupy the space as motionless and silent presences. The subjects, crafted in plaster, terracotta, or cement, appear somewhat lost – evoking the sensation of moving in the dark.
Faces without eyes and expressions without voice, covered in Hopperesque silence. It is not a matter of being incapable of seeing but rather a deliberate and symbolic exclusion of sight to observe from within. The icon of the blindfold symbolizes the duality between conscious and unconscious, representing the connection between emotions and senses, emphasizing the importance of the relationship between the emotional sphere and perception.
Di Nunzio’s figurative sculpture draws inspiration from sculptors like Brancusi, certain architectural forms, and the interplay between space and time. A fundamental element in the artist’s work is simplification: removing sight means stripping away the superfluous, leaving behind the ancestral, moving toward nothingness, almost to the absolute.
An anonymous face devoid of expression, whose identity emerges from the observer. A primordial ‘self’ latent within each of us. – Virginia Di Nunzio”
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