Nudi di Pianta
Ugo Galassi
Curata da \ Curated by Laura Manione
Inaugurazione Martedì 5 Dicembre Ore 19.00
Opening Tuesday 5th December at 19.00
Esposizione dal 6 Dicembre 2023 al 15 Gennaio 2023
Exhibition from December 6th 2023 to January 14th 2024
«[…] ho scoperto che la matita infedele aveva lasciato sulla carta solo tracce che metteva malinconia a guardarle»: così scriveva, tra il 1844 e il 1846, William Henry Fox Talbot, inventore di uno dei primi procedimenti fotografici, nell’introduzione al suo famoso manuale The Pencil of Nature.
La consapevolezza di non saper disegnare lo aveva spinto, da erudito dell’Ottocento, a dirigere saperi, sforzi e ricerche verso la messa a punto di un metodo adatto a ottenere immagini permanenti – e soddisfacenti – dei soggetti che desiderava riprodurre. Soggetti vari fra cui, com’è noto, compaiono piante.
In ugual modo, Ugo Galassi è solito dichiarare di essersi avvicinato alla fotografia perché, a suo dire, privo di abilità nel disegno a mano libera; ma non è tanto questa motivazione elegantemente d’antan ad accomunarlo a una sensibilità dal sapore ottocentesco, quanto il suo approccio fotografico lento e sperimentale, che pur mirando principalmente all’aspetto espressivo-autoriale, non tralascia nemmeno di guardare alla scienza.
Nudi di pianta è infatti un lavoro ove convergono la visione del creativo e la concretezza del ricercatore.
Procediamo per gradi: in fase di ripresa, i diversi esemplari sono parzialmente sottratti dal buio del set in cui sono stati collocati e ridisegnati in light painting con tempi di esposizione molto lunghi (e ancora torniamo alla manualità e alle origini della fotografia); successivamente, durante la postproduzione in camera chiara, essi sono totalmente liberati da ogni accenno di oscurità, per ricomparire su uno sfondo bianco abbagliante e asettico ottenuto per inversione positivo/negativo.
Ogni pianta si presenta nella completezza delle sue componenti, foglie, fusto, apparato radicale: nuda, ma di quella nudità che nel tratteggio appartiene sia allo studio d’artista che alla tavola botanica.
Ogni pianta, in sostanza, dà segno di sé e pertanto, in qualità di presenza, ci chiede in primis di essere vista e poi di essere letta, studiata, decifrata con sensibilità e competenze differenti: esige attenzione, esercita all’attenzione.
Ed esponendosi al nostro sguardo sotto forma di immagine, ci invita infine a essere considerata e interrogata come una testimone irrinunciabile di una lunga e complessa storia che, da sempre, spinge l’essere umano a volersi misurare non solo con la comprensione, ma anche con la rappresentazione di quel mondo naturale di cui, sovente, dimentica di fare parte.
“[…] I discovered that the unfaithful pencil had left on the paper only traces that brought melancholy to behold,” wrote William Henry Fox Talbot, the inventor of one of the early photographic processes, between 1844 and 1846, in the introduction to his famous manual, “The Pencil of Nature.”
The awareness of not being able to draw led him, as a scholar of the 19th century, to direct knowledge, efforts, and research towards the development of a method suitable for obtaining permanent – and satisfying – images of the subjects he wished to reproduce. Various subjects, including, as is known, plants.
Similarly, Ugo Galassi often declares that he approached photography because, according to him, he lacked skill in freehand drawing. However, it is not so much this elegantly old-fashioned motivation that unites him with a 19th-century sensibility but rather his slow and experimental photographic approach. Although primarily aimed at the expressive-authorial aspect, it also does not neglect to look at science.
“Nudi di Pianta” (Naked Plants) is, in fact, a work where the vision of the creative and the concreteness of the researcher converge.
Let’s proceed step by step: during the shooting, the different specimens are partially removed from the darkness of the set where they have been placed and re-drawn in light painting with very long exposure times (bringing us back to the manual and the origins of photography). Subsequently, during post-production in the darkroom, they are completely freed from any hint of darkness, reappearing on a dazzling and aseptic white background obtained by positive/negative inversion.
Each plant appears in the completeness of its components: leaves, stem, root system. Naked, but with a nudity that belongs in both the artist’s study and the botanical illustration.
In essence, each plant shows itself and, as a presence, asks us primarily to be seen and then to be read, studied, deciphered with different sensitivities and competencies. It demands attention, exercises attention.
And by exposing itself to our gaze in the form of an image, it finally invites us to be considered and questioned as an indispensable witness to a long and complex history that has always driven humans to measure themselves not only with understanding but also with the representation of the natural world of which they often forget to be a part.
Artworks
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Ugo Galassi
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Installation View
Nudi di Pianta
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