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Senza Terra


Carola Allemandi – Davies Zambotti
Curata da \ Curated by Mattia Gargano
Inaugurazione Mercoledì 11 Settembre Ore 18.30
Opening Wednesday 11th September at 18.30
Esposizione dal 12 Settembre al 16 Ottobre 2024
Exhibition from September 12th to October 16th 2023

La mostra accoglie i lavori di Carola Allemandi e Davies Zambotti, due fotografe che si misurano in quest’occasione con il tema del paesaggio, nell’affascinante spazio espositivo di OttoFinestre.

Carola Allemandi decide di esporre Notturni (2018-2019), suo primo lavoro di ricerca con cui indaga il paesaggio urbano, quasi totalmente assorbito da una densa oscurità. Lo sguardo della fotografa isola alcuni particolari – i lampioni di un viale cittadino, un fazzoletto di prato erboso, una balaustra in pietra – che diventano così riferimenti essenziali, fari nella notte per potersi orientare negli abissi della sua interiorità. In questi scatti, i paesaggi di Allemandi non sono documentazione di ciò che il suo occhio incontra nel cammino dell’esistenza, quanto metafora di un’esplorazione interiore, di una ricerca intima del sé.

Davies Zambotti propone invece all’osservatore la sua serie Atlante (2022-in corso), un’indagine naturalistica sul paesaggio in cui tenta di andare oltre gli strumenti canonici della fotografia, alla ricerca di un’incorporea certezza umana. Con i suoi scatti, l’artista ritrae scenari naturali che, nella perdita apparente della loro immobilità, subiscono come una metamorfosi: le distese dei campi si trasformano in disomogenee campiture di colore, mentre i rami degli alberi in puri segni grafici. Nelle sue opere, Zambotti ingentilisce i contorni delle cose, li sfalda, quasi come se – memore della sua formazione pittorica – i pastelli colorati avessero sostituito la macchina fotografica.

Per quanto compiano scelte cromatiche differenti – Allemandi preferisce il bianco e nero, Zambotti il colore –, entrambe le autrici stampano le loro fotografie digitali su carta cotone. Si tratta di un supporto che, nel caso di Allemandi, assorbe la luce, negando qualsiasi riflesso e concedendo maggiore sovranità alle tenebre; nel caso di Zambotti, invece, diventa – con la sua morbida texture – parte integrante della fotografia, dando vita a un’opera che volge lo sguardo anche ad altre tecniche artistiche.

In entrambi i casi si tratta di una riflessione tutta nuova sul paesaggio circostante: attraverso l’uso del nero, Allemandi racconta di un paesaggio che si astrae e che perde il contatto col suolo; alla stessa maniera, Zambotti, servendosi della sfocatura e del mosso, rende indefiniti i contorni della realtà, accogliendo il visitatore in un “mondo altro”. Si viene così a definire un paesaggio senza punti di riferimento, un luogo non reale quanto mentale, senza terra.

The exhibition features works by Carola Allemandi and Davies Zambotti, two photographers who, on this occasion, explore the theme of landscape within the captivating exhibition space of OttoFinestre.

Carola Allemandi has chosen to present Notturni (2018-2019), her first research project, in which she examines the urban landscape, almost entirely absorbed by dense darkness. The photographer’s gaze isolates certain details—the streetlights of a city avenue, a patch of grassy lawn, a stone balustrade—which thus become essential references, beacons in the night, guiding her through the depths of her own interiority. In these shots, Allemandi’s landscapes are not a documentation of what her eye encounters on the journey of life, but rather a metaphor for an inner exploration, an intimate search for the self.

In contrast, Davies Zambotti offers viewers her series Atlante (2022-ongoing), a naturalistic exploration of the landscape in which she seeks to go beyond the conventional tools of photography, in pursuit of an incorporeal human certainty. Through her shots, the artist captures natural scenes that, in the apparent loss of their stillness, undergo a sort of metamorphosis: the expanses of fields transform into uneven patches of color, while tree branches become pure graphic lines. In her works, Zambotti softens the edges of objects, dissolving them, almost as if—mindful of her background in painting—pastels had replaced the camera.

Although they make different chromatic choices—Allemandi preferring black and white, Zambotti color—both artists print their digital photographs on cotton paper. This medium, in Allemandi’s case, absorbs light, negating any reflection and granting greater dominance to the shadows; in Zambotti’s case, it becomes—with its soft texture—an integral part of the photograph, bringing forth a work that also looks towards other artistic techniques.

In both cases, the result is a completely new reflection on the surrounding landscape: through the use of darkness, Allemandi portrays a landscape that abstracts itself and loses contact with the ground; similarly, Zambotti, by employing blur and motion, renders the contours of reality indefinite, welcoming the visitor into an “other world.” Thus, a landscape without points of reference is defined—a place that is not real, but rather mental, without land.

Artworks

Notturno 023
Carola Allemandi

Notturno 031
Carola Allemandi

Senza Titolo (dalla serie Atlantide)
Davies Zambotti

Senza Titolo (dalla serie Atlantide)
Davies Zambotti

Installation View


Carola Allemandi / Davies Zambotti


Carola Allemandi


Davies Zambotti


Carola Allemandi


Carola Allemandi


Davies Zambotti


Carola Allemandi

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